Deck Check: Er Reflect Romano
Dopo aver visto la top8 dell’AGP vi proponiamo un mazzo che ha fatto discutere senza neanche essere mai stato rivelato. Stiamo parlando del mazzo che, nella sua prima versione, è risultato vincitore al Master Qualifier di Roma svoltosi a Stazione Gioco giocato da Francesco Campoli.
Con il suo decimo posto all’RGP 2015, il secondo posto al MQ di Fucecchio e il primo posto al già citato MQ di Roma (per citare i più importanti) non è l’ultimo arrivato contrariamente a quanto si possa pensare.
Non potendo partecipare all’AGP ha condiviso con noi il mazzo che avrebbe usato.
–Mario
Ciao a tutti, per chi non mi conoscesse sono Francesco, “quello romano” come mi definì Mario a suo tempo, il più scarso dei fratelli Campoli. Innanzitutto ecco il mazzo, rivisitazione (obbligatoria dato il nerf di Reflect ) del mazzo tenuto segreto al Master Qualifier di Roma. Un aggro brainless da bravo terrone ignorante:
La particolarità del mazzo sta nella scelta dei colori, o nella “non” scelta, in quanto sono presenti tutti e cinque. Un aggro pentacolor con sovrano Reflect. Ruler molto versatile e che supporta bene questo tipo di mazzo soprattutto permettendo di mettere in fondo le carte che risultano inutili di volta in volta. Il mazzo parla da solo ma vediamo comunque qualche carta nello specifico:
Particolarità della main che salta subito all’occhio è la presenza di tre “Barriere di Tenebra” che, accompagnandosi alle due “Era, Dea della Gelosia”, aiutano in primo luogo a contrastare e rallentare minacce di vari Ruler come la potentissima Valentina 2.0 ed in secondo luogo ad ostacolare mazzi che sfruttano molto le abilità dell’amatissimo Reflect con le sue preziose regalie. La presenza di otto pietre che possono dare volontà nera permette di giocarla il prima possibile.
Altra carta molto simpatica è “Segnale per l’avvenire”. Molto utile per ottenere vantaggio se l’avversario comincia la partita e soprattutto se usa risonatori come l’ostico “Gwiber, il Drago Bianco” che presuppongono un vasto board. Da non dimenticare che può essere un removal per il caro “Artù Pendragon, Re della Tavola Rotonda” se le condizioni si verificano. Post side sostituita spesso con Urlo del Re Fiamma (la morte degli abusati Stregatti e non solo) oppure affiancata da un secondo “Segale per l’Avvenire”. Essendo aggro non si verificano spesso le condizioni per essere usata ma non si sa mai.
Perdo un attimo di tempo per giustificare la presenza del “Corno delle Bestie Sacre” dato che ruba il posto di un ipotetico quarto “Artemide, l’Arco degli Dei”. È lì a caso? Diciamo più sì che no. Ma nonostante ciò oltre che come ferma-tavolo può servire per contrastare la God Art di Rezzard (usata da lui stesso o da Valentina 2.0), rallentare anche se di poco Alice Oscura o nel peggiore dei casi rimischiare il proprio cimitero per avere nuovamente a disposizione carte già usate. Meno frequentemente può prevenire danni da un “Movimento Fetale del Mondo Esterno”, rimischiare il cimitero avversario od aiutare contro un mazzo reanimator.
Come ultime due carte vorrei soffermarmi un secondo per vedere questi due fratellini che provengono dalla stessa espansione. Le mascotte del mazzo. La prima è “Il Piccolo Principe” che si rivela utile se si parte per secondi contro aggro per recuperare punti vita preziosi tutorabile al momento giusto da Refrain. Onestamente l’ho usato talmente poche volte che potrebbe essere sostituito ma potrebbe essere la salvezza in casi estremi.
La seconda mascotte con cui andiamo a chiudere, e sicuramente più utile della prima, è l’immortale “Blazer, il Divoratore delle Dimensioni”. Rispolverato dall’album trova posto in questo meta contro la pericolosa Alice Oscura che con un mazzo control ripulisce mano e board dell’avversario. Si rivela un aiuto fondamentale se ti ritrovi alle strette a patto che l’avversario non te lo faccia scartare prima. Attenzione quindi a tenerlo troppo in mano quando non serve.
Credo di avervi annoiato abbastanza ma per finire vorrei rispondere ad alcuni amici che mi hanno chiesto se non fosse più efficace togliere un colore per stabilizzare il mazzo. La risposta è sì, indubbiamente. Credo funzioni meglio a quattro colori, senza per esempio il verde. Se ho lasciato il mazzo così è solo per un motivo: mi diverte. Mi diverte scorrere il mazzo e vedere carte di tutti i colori. Sarà un motivo infantile e poco “competitivo” ma non fa mai male giocare divertendosi, non è forse questo lo spirito con cui è nato questo gioco?
1, 2, 3 Force of Will a tutti :) –Francesco