Cultura Giapponese in FoW: Bardo Cantastorie
Come ben tutti sapete, Force of Will è un gioco di carte nato in Giappone. Poiché i creatori del gioco sono giapponesi, non è raro trovare dei riferimenti, nelle carte, a fatti storici o culturali propri dell'arcipelago nipponico.
In questa rubrica andremo a cercare e a conoscere quelle carte che contengono dei riferimenti storici sul Giappone. Vedremo se i creatori del gioco e gli artisti sono rimasti fedeli alla tradizione oppure se si sono differenziati in qualche piccolo dettaglio. Inizierete a scoprire cose che fino ad ora probabilmente non conoscevate!
La prima carta che andremo ad analizzare è il "Bardo Cantastorie"
I bardi altro non erano che antichi poeti o cantori che cantavano imprese epiche all'interno delle società celtiche. Queste figure le ritroviamo anche all'interno del Giappone, sotto il nome di "Biwa H?shi".
Si tratta di bardi cantastorie che divennero molto famosi a partire dal XIII secolo e che narravano gesta eroiche della letteratura giapponese. Essi erano molto spesso monaci ciechi i quali, prima di iniziare a viaggiare, avevano perfezionato le proprie conoscenze all'interno dei templi buddhisti. Terminata la formazione i cantori iniziavano a spostarsi di paese in paese portando con loro la propria arte vivendola in prima persona e cercando di farla conoscere al maggior numero di persone.
A partire dal XIV secolo si aggregarono in una vera e propria organizzazione, grazie soprattutto ad Akashi Kakuichi e nel periodo Edo (conosciuto anche come periodo Tokugawa, perché questa famiglia deteneva il massimo potere) quest'ultima ottenne anche approvazione ufficiale, prima di iniziare lentamente a scomparire. Questi bardi si specializzarono maggiormente nei “Gunki Monogatari", ossia nei racconti basati sulle guerre della storia giapponese: di questa tipologia di narrazioni, la più celebre è certamente lo “Heike Monogatari”.
Venivano chiamati “Biwa H?shi” perché i racconti che narravano erano sempre accompagnati dal "biwa", un liuto giapponese a manico corto ma dalla forma allungata, simile a quella di una pera.
In Giappone fu riconosciuto ai Biwa H?shi il grande merito di aver contribuito alla popolarizzazione della letteratura.
E' bello che i dettagli di questa figura antica vengano trasmessi all'interno di una carta da gioco. Dietro il nostro bardo si possono notare delle persone che sembrano ascoltarlo; i suoi occhi sono chiusi, forse per concentrarsi sulla musica e sulla storia che sta raccontando e perché il nostro bardo in realtà è cieco. Infine, il personaggio tiene in mano un liuto della forma simile a quelli utilizzati dai "Biwa H?shi".
Come avete visto, una carta forse poco conosciuta e sicuramente ancor meno utilizzata nasconde in sé tantissimi riferimenti storici ed importanti per la letteratura giapponese!
Per questo primo appuntamento è tutto! Se l'idea vi piace sarò ben lieto di continuare questa rubrica, andando a pescare carte sempre più curiose e varie dal vastissimo mondo di Force of Will e farvi conoscere un po' della cultura che si cela dietro tutto questo :)